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Scontri per il 25 aprile, Marino (Siulp): “Ennesima occasione per mettere a ferro e fuoco la città”

Tensioni e scontri tra manifestanti e le forze dell'ordine. Sulla vicenda interviene il Segretario Generale Provinciale del SIULP di Trieste Francesco Marino

Scontri Trieste SIULP
Foto del giornale "Il piccolo"

Ancora scontri per il 25 aprile. Anche quest’anno si sono avuti momenti di tensione tra un manipolo di manifestanti e le forze dell’ordine nel corso del corteo partito questa mattina dal quartiere di San Giacomo a Trieste e diretto vero la risiera di San Sabba. In via dell’Istria, poco dopo l’ospedale infantile “Burlo Garofolo”, ci sono stati scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine. Attimi di paura anche per i passanti e le attività della zona, prima che Polizia e Carabinieri riuscissero a ristabilire la calma.


Sui fatti di questa mattina è intervenuto il sindacato unitario di Polizia (Siulp) con un comunicato nel quale vengono espresse le difficoltà incontrate dalle forze dell’ordine durante i cortei e gli eventi commemorativi.


«Purtroppo – si legge nel comunicato – come si temeva, le celebrazioni del 25 aprile a Trieste si sono trasformate nell’ennesima occasione per i soliti facinorosi e professionisti del disordine di mettere a ferro e fuoco la città in varie circostanze, aggredendo le forze dell’ordine. Ma le vere cause sono più che mai da ricondurre al clima teso, generato dall’irresponsabilità della politica con la p minuscola, che decide di attribuirsi il valore simbolico, etico e morale della festa del 25 aprile, di fatto appropriandosene ed alimentando sterili polemiche e contrapposizioni puramente ideologiche, rievocando un passato che più non ci appartiene, anziché riconoscerla quale festa di tutti gli italiani, soprattutto per quello che rappresenta. I valori di libertà, unità nazionale e democrazia, che dovrebbero essere celebrati da questa ricorrenza, vengono di fatto calpestati, dimostrando una mancanza di rispetto per il sangue versato dai molti che all’epoca si opposero ai regimi autoritari e all’invasore. 


Ancora una volta – conclude il segretario generale provinciale Siulp Francesco Marino – a pagarne principalmente le conseguenze sono le forze dell’ordine, che si trovano a fare filtro tra le istituzioni ed i diversi movimenti deviati. E’ solo grazie alla professionalità degli operatori impiegati che al momento la situazione non è degenerata. E’ questa davvero la società che vogliamo?».

 
 
 

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