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Caos fuori controllo: violenza, impunità e il grido delle Forze dell’Ordine

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Le recenti risse fuori dagli Stadi di Trieste e Muggia non sono che l’ultimo episodio di una situazione di costante emergenza. Non c’è più fine settimana, manifestazione sportiva, presidio, corteo o evento in cui oggi la Polizia di Stato non sia chiamata ad intervenire sedando risse, allontanando persone moleste - il cui cerebro è obnubilato dall’utilizzo di sostanze alcooliche e stupefacenti - denunciando aggressori, arrestando soggetti incapaci di dominare le proprie pulsioni irrazionali. Se pochi mesi fa i “pattuglioni” interforze ad alto impatto disposti dal Ministero ed attuati in sede locale dai Questori avevano una finalità deterrente e di controllo del territorio, oggi hanno cambiato completamente fisionomia e sono utilizzati per rispondere alle plurime richieste di intervento di ordine pubblico nella movida e non solo. Zone rosse, daspo urbani, contingenti di ordine pubblico dispiegati in Piazza, si scontrano con le strategie dettate dalla rabbia popolare di una società che sfoga in piazza o in stadio tutto il suo disagio. Le bande armate di spranghe e bastoni ed organizzate di facinorosi, le baby gang, gli esasperati studiano i luoghi, mandano vedette in avanscoperta, vedono dove sono dislocate le forze di Polizia e concordano dove far scontrare i gruppi antagonisti e porre in essere la violenza in luoghi ogni volta differenti e mai uguali. Questi sfoghi di rabbia si scaricano su chi è chiamato per dovere ad intervenire in emergenza in situazioni sempre più complesse. Nel 2024 i Colleghi feriti solo durante le manifestazioni sono aumentati del 200%! In tutto questo desolante panorama le norme attuali non sono assolutamente sufficienti a proteggere nessuno, nè i cittadini nè le forze dell’ordine (figli di operai) su cui inspiegabilmente si scarica una rabbia di cui non hanno nessuna colpa se non quella di guadagnarsi il pane in maniera onesta. La pena è una chimera, il provvedimento precautelare di arresto è un tornello girevole da cui si entra e si esce in un nano-secondo, lo spauracchio della sanzione penale non fa paura a nessuno anzi sembra essere diventato un titolo di merito. Siamo al bivio finale, o si fa qualcosa di veramente idoneo per far comprendere che il rispetto della legge e della divisa (qualunque divisa anche quella del Medico per intenderci) comporta una reale sanzione in cui si va in galera oppure il far west prenderà il sopravvento e saremo costretti a vivere in un mondo pre hobbesiano in cui il più forte, il più violento detterà di volta in volta le regole.


Trieste, 03 novembre 2025

 
 
 

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